06 2017
Il City Plaza non si arrende
"Resisti alla burocrazia dell'immigrazione e dei passaporti
Alle spaventose bandiere degli Stati
Alla diplomazia
Alle fabbriche di armi da guerra"
Michalis Katsaros -
L'ordine del tribunale per lo sgombero del Refugee Accommodation Space City Plaza è solo l'ultimo atto di uan serie di attacchi repressivi nei confronti dei rifugiati e del movimento di solidarietà internazionale.
Dalla chiusura dei confini
al vergognoso accordo tra Unione Europea e Turchia, dai campi di
prigionia agli sgomberi degli spazi occupati, si articola una
politica mirata a rappresentare i rifugiati come un nemico. Un nemico
che va combattuto con l'uso diretto e indiretto della violenza di Stato.
La violenza sui corpi degli stranieri genera paura e fa sprofondare la
società in una ancora più profonda barbarie.
Negli ultimi 14 mesi il City Plaza, insieme a tutte le altre occupazioni
abitative di rifugiati, ha rappresentato un'anomalia nell'uso dello
spazio pubblico, opponendosi alla costante riproduzione del discorso
repressivo e razzista contro i rifugiati. L'esperienza
del City Plaza non solo ha dimostrato che i rifugiati possono vivere in
armonia e con dignità insieme alle persone del luogo ma, insieme alle
altre iniziative simili, rappresenta la concretezza di un'Europa diversa
da quella dell'Eurogruppo e di Frontex. Un'Europa
di solidarietà, di lotta, di umanità, che dà fastidio a chi sta al
potere.
Non abbiamo paura, non ci arrendiamo, non faremo un passo indietro.
Lanciamo un appello per un sostegno incondizionato al City Plaza e a tutte le occupazioni di rifugiati.
Sign the Petition!